La General Court sulla – non – confondibilità di due marchi composti da identiche parole, disposte al contrario

Di fronte a due esempi di coppie di marchi caratterizzati dall’utilizzo di parole identiche, disposte in ordine inverso (Meat Zero vs. Zero Meat e Bar Paris vs. Paris Bar) BoA e General Court sono stati interpellati per decidere circa la confondibilità di tali segni distintivi.

L’argomentazione di entrambe le corti, che in tutt’e due i casi hanno deciso per la validità dei marchi in quanto non confondibili, si basa su un’analisi della distintività dei segni e del settore di utilizzo.

Per quanto riguarda Meat Zero vs. Zero Meat, utilizzato per sostituti della carne, il BoA ha rilevato come la scarsa valenza distintiva del segno e il fatto che sia il prodotto sia solitamente venduto in supermercati, ove il consumatore ha uno scarso livello di attenzione, sono tali da escludere la confondibilità, pur se il prodotto è identico.

Similmente per gli esercizi commerciali di cucina francese, contrassegnati da Bar Paris e Paris Bar: la scarsa distintività dei segni è tale da far escludere la confondibilità.

Ciò in quanto, secondo quanto affermato dal BoA e dalla General Court, il fine dell’EUTMR è quello di non garantire un’eccessiva protezione per segni privi o con scarsa capacità distintiva, in particolare in settori nei quali non vi sia una particolare attenzione da parte del consumatore.

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