Il caso “Trump too small”: la parola passa alla Supreme Court, nel frattempo rimangono sospese le richieste di registrazione sub Section 2(c)

L’Ufficio dei marchi e dei brevetti degli Stati Uniti ha diffuso una circolare, nella quale si afferma che rimarranno pendenti le richieste di registrazione di marchi che contengano o facciano esplicito riferimenti a ufficiali del governo o a figure pubbliche, in attesa della sentenza del Supreme Court, quest’ultima chiamata a giudicare della costituzionalità della Section 2(c) del Lanham Act.

Il 24 febbraio 2022, infatti, la Corte d’Appello federale si è pronunciata, affermando che la disposizione richiamata sia tale da comprimere in maniera eccessiva la libertà di espressione, in un caso ove il richiedente intendeva sottoporre a privativa un marchio con dichiarati intenti politici.

La norma, d’altra parte, non permette la registrazione di marchi che includano il nome, il volto o la firma di un particolare individuo ovvero dei Presidenti, in carica o non, senza specifico consenso.

La sentenza è stata impugnata dall’Ufficio marchi e brevetti, che, nel frattempo, ha sospeso i giudizi circa la registrazione di marchi che contengano le stesse criticità.

Articoli correlati