La Federal Trade Commission (“FTC”), insieme a 17 Stati dell’Unione, ha avviato una causa legale contro il colosso del commercio online, accusato di utilizzare una serie di misure anticoncorrenziali e strategie illegittime per mantenere illegalmente il proprio potere monopolistico. 

Secondo l’Autorità, la società fondata dal Jeff Bezos sfrutterebbe infatti la propria posizione di monopolio per aumentare i prezzi per i consumatori statunitensi e addebitare commissioni molto alte a centinaia di migliaia di rivenditori. In particolare, Amazon impedirebbe ai commercianti sulla sua piattaforma di offrire prezzi più bassi altrove, e li costringerebbe a spedire i prodotti con il suo servizio logistico nell’ottica di far parte del pacchetto di abbonamento; tali pratiche escludenti garantirebbero così all’azienda americana che “nessun rivale attuale o futuro possa minacciare la sua posizione dominante. I piani di vasta portata di Amazon hanno un impatto su centinaia di miliardi di dollari di vendite al dettaglio ogni anno, toccano centinaia di migliaia di prodotti venduti da aziende grandi e piccole e interessano oltre cento milioni di acquirenti”, spiega la FTC nella propria nota.

L’Autorità intende pertanto ottenere un’ingiunzione permanente da parte di un tribunale federale che proibisca ad Amazon di continuare a tenere la sua condotta illegale e di allentare il controllo monopolistico per ripristinare la concorrenza. 

La vicenda si inserisce in iniziativa più vasta da parte dell’antitrust americana che mira a contenere lo strapotere delle Big Tech, e che ha già portato all’avvio, il 12 settembre, di quello che è ad ora il primo grande processo dell’era digitale, ossia quello contro Google, accusata anch’essa di operare in contrasto alle norme antimonopolio.

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