In vista dell’Equal Pay Day previsto per domani, il 15 novembre, la Commissione Europea fa il punto sulle differenze retributive tra uomini e donne nel territorio comunitario, che, nonostante gli sforzi compiuti in questi ultimi anni, rimane a un livello piuttosto alto, il 13%.

L’uguaglianza retributiva è uno dei principi posti a fondamento dell’UE, fin dal suo trattato istitutivo del 1957, attuato in prima istanza con la Direttiva 2006/54/CE “Parità fra gli uomini e le donne nel mercato del lavoro“.

La vice Presidente della Commissione Věra Jourová e il membro della Commissione Equality Helen Dalli hanno evidenziato come quest’anno non siano stati registrati rilevanti progressi nella lotta alla disuguaglianza retributiva, a riprova della – purtroppo – perdurante attualità degli stereotipi di genere.

Al momento del suo insediamento, infatti, Ursula von der Leyen, presidente della Commissione, ha annunciato che esso rappresentava una delle sue priorità politiche, che ha cercato di portare avanti con una politica di trasparenza retributiva di cui alla Direttiva (UE) 2023/970 (“volta a rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza retributiva e i relativi meccanismi di applicazione“).

Si attendono, dunque, i risultati della recente direttiva, che dovrebbe contribuire a ridurre il gap di genere.

Qui il link al comunicato stampa della Commissione Europea e il testo della Direttiva.

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