La Direttiva sui Green Claims è un nuovo progetto normativo proposto dall’Unione Europea al fine di contrastare il fenomeno sempre più frequente del greenwashing.

La proposta della Commissione è stata presentata inizialmente a marzo 2023, con l’obiettivo di garantire una maggiore tutela dei consumatori rispetto a comunicazioni potenzialmente ingannevoli in materia ambientale e di sostenibilità, attraverso l’obbligo imposto alle imprese di fornire di fondamento scientifico e rendere verificabili le proprie affermazioni ambientali. In questo senso, termini quali “ecosostenibile”, “amico del clima” o “biodegradabile” avrebbero potuto essere utilizzati esclusivamente a seguito di una verifica indipendente, basata su evidenze concrete e metodologie riconosciute a livello europeo.

Dopo anni di lavori e l’approvazione da parte del Parlamento europeo, a giugno 2025 il testo era giunto ad una fase finale, poiché sembrava raggiunto un compromesso equilibrato e definitivo tra le varie voci dell’Unione Europea.

Per questo motivo, è giunto in maniera inaspettata l’annuncio della Commissione Europea di voler ritirare la Direttiva Green Claims. A seguito di tale annuncio, peraltro l’Italia ha cambiato la propria posizione all’interno del Consiglio, cosicché è mancata la maggioranza necessaria per l’approvazione del testo legislativo.

Sembra che a determinare questo cambio di rotta da parte delle istituzioni europee siano state le pressioni di alcuni gruppi politici contrari all’attuale versione del provvedimento, in particolare il Partito Popolare Europeo (PPE) e i Conservatori e Riformisti Europei (ECR).

È stata infatti la deputata europea Danuše Nerudová (PPE), ad aver definito la proposta “eccessivamente complessa, onerosa e priva di una valutazione d’impatto completa”, chiedendone ufficialmente il ritiro.

Anche all’interno delle istituzioni europee, le opinioni dei deputati europei appaiono divise fra chi è favorevole all’arresto dell’emanazione della Direttiva, sostenendo le criticità della proposta normativa attuale, e chi interpreta il possibile stop alla Direttiva Green Claims come un duro colpo per le ambizioni green dell’Unione europea.

Il portavoce della Commissione, Stefan de Keersmaecker, ha dunque dichiarato alla stampa di non essere in grado di fornire ulteriori dettagli in merito ai prossimi sviluppi del percorso normativo riguardante la Direttiva, per cui occorrerà seguire gli aggiornamenti dei prossimi giorni per capire se la Commissione presenterà una versione rivista del testo della Direttiva ovvero se si tratta di uno stop definitivo della proposta.

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