Si riapre la fase di discussione in Parlamento per l’approvazione delle modifiche al Codice della Proprietà industriale, con la riproposizione da parte della 9a commissione permanente del DDL 411, già approvato dal Consiglio dei Ministri della precedente legislatura in data 04 maggio 2022.

Questa misura risponde agli obiettivi contenuti nella Missione 1, Componente 2, “Digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo”, del Piano nazionale di ripresa e resilienza e si inserisce nel « Piano di azione sulla proprietà intellettuale per sostenere la ripresa e la resilienza dell’UE », adottato dalla Commissione europea lo scorso 25 novembre.

Tra le misure principali all’esame del Senato, oltre a una semplificazione amministrativa delle procedure:

  • la modifica all’art. 148 c.p.i., con un intervento volto alla conservazione della data di deposito in caso di pagamento non contestuale dei diritti, per il caso in cui l’integrazione riguardi solo la prova dell’avvenuto pagamento;
  • il superamento del cd. Professor’s privilege, per cui la titolarità del brevetto sarà in capo alla struttura a cui appartiene l’inventore, cui rimane il diritto di essere riconosciuti autori; in tale contesto, è previsto un ampliamento dell’ambito di applicazione anche agli enti di ricerca no profit aventi struttura privatistica;
  • il divieto di registrazione di marchi evocativi o usurpativi di indicazioni geografiche e denominazioni di origine protetta, a tutela del Made in Italy;
  • una protezione temporanea per disegni e modelli che figurino in eventi fieristici o comunque in un’esposizione ufficiale o ufficialmente riconosciuta;
  • il rafforzamento del controllo preventivo sulle domande di brevetto nell’ambito della difesa dello Stato.

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