A seguito delle segnalazioni sollevate da Codacons e delle verifiche d’ufficio dell’AGCM, il procedimento ha avuto ad oggetto la comunicazione commerciale diffusa sul sito web di Fileni relativamente ad asserzioni di sostenibilità ambientale e alcuni vanti relativi all’integrale produzione agricola e all’origine totalmente italiana delle derrate e delle materie prime usate per la produzione dei mangimi biologici per l’alimentazione degli animali.

Dagli elementi acquisiti in istruttoria è emerso il carattere ingannevole e decettivo dei due vanti. In primo luogo, in relazione all’integrale produzione agricola delle derrate e materie prime utilizzate per la realizzazione dei mangimi biologici, Fileni ha ammesso l’acquisto da rivenditori terzi di una parte di esse in quanto quelle coltivate risultavano insufficienti a coprire il fabbisogno del proprio mangimificio biologico; riguardo, invece, alla loro origine totalmente italiana, Fileni ha dichiarato che in realtà una parte dei cereali e delle proteine vegetali erano di provenienza estera.

L’Autorità ha ritenuto invece che non siano emersi elementi tali da consentire una valutazione di ingannevolezza delle asserzioni di sostenibilità ambientale, come la previsione in riferimento ai progetti di compensazione delle emissioni utilizzate da Fileni sul proprio sito e nel Bilancio di sostenibilità 2021, anche in considerazione del fatto talune di esse esprimevano il mero intento di realizzare l’obiettivo della neutralità climatica in un prossimo futuro.

Il provvedimento dell’Autorità, emesso il 16 gennaio di quest’anno, sanziona Fileni per aver adottato dei vanti idonei ad incidere significativamente sulle scelte economiche del consumatore rivolte a prodotti di maggiore sicurezza, qualità e salubrità in ragione dell’origine dell’alimentazione dei polli biologici.

La sostenibilità ambientale si sta affermando sempre di più come un importante parametro concorrenziale soprattutto a seguito della crescente sensibilità dei consumatori verso le tematiche ambientali nel compiere le proprie scelte di natura economica. L’utilizzo di asserzioni ambientali, come green claims o environmental claims, aiutano i consumatori a compiere, tramite informazioni chiare, attendibili, comparabili e verificabili, scelte più sostenibili. Tali asserzioni contribuiscono, inoltre, alla transizione ecologica prospettata dal Green Deal Europeo e costituiscono un mezzo di contrasto contro tutte quelle pratiche di marketing omissive e ingannevoli in materia ambientale (c.d. greenwashing).

Qui il testo del provvedimento

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